Bullismo interventi a scuola
Bullismo nella scuola superiore
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Si possono attuare interventi per contrastare il bullismo nelle scuole superiori?
Forse sì, ma per contrastare il bullismo si deve incominciare dalla scuola dell’infanzia e soprattutto dalla scuola primaria. Negli altri gradi di scuola gli interventi possono essere poco efficaci.
Molti interventi per contrastare il bullismo sono progettati per studenti delle scuole medie e superiori. Ma purtroppo più si è avanti nell’età più è difficile contrastare il fenomeno.
Perché un intervento sia efficace per contrastare il bullismo deve incominciare in maniera leggera nella scuola dell’infanzia (materna) e in modo diretto in quella primaria (elementare).
- Nella scuola dell’infanzia gli interventi sono prevalentemente di carattere disciplinare e di rispetto delle regole, accompagnati da una educazione ai valori molto semplice.
- Nella scuola primaria va aggiunta una incisiva educazione ai valori in modo articolato, interventi di educazione emotiva, affettiva, relazionale. Molto importante la prevenzione, l’intervento tempestivo.
Diventa più difficile invece attuare un programma di intervento nella scuola media ed il primo biennio della scuola superiore. Quasi impossibile nel triennio finale della scuola superiore. I ragazzi a 16 anni hanno un carattere già formato, e se hanno comportamenti aggressivi, prepotenti, ribelli, le possibilità che un insegnante, la scuola e gli esperti possano riuscire a cambiare la situazione sono davvero poche, almeno che non ci sia un intervento incisivo delle istituzioni. A nostro avviso, infatti, nella scuola superiore in presenza di casi di bullismo, parallelamente agli interventi scolastici, sarebbe auspicabile il controllo delle forze dell’ordine e della giustizia. Questo perché un atto di prepotenza attuato da un ragazzo di 16/18 anni equivale ad un atto di prepotenza attuato da un adulto. Nelle scuole superiori la linea che divide il bullismo dai comportamenti illegali e molto sottile e si valica facilmente.
Tutte le strategie di intervento: Approccio senza accusa di Barbara Maines e Geoge Robinson, Il metodo dell’interesse condiviso di Pikas, Peer education etc. potrebbero, come vedremo in seguito, risultare poco incisive.
Mentre è molto pericoloso l’approccio curriculare attuato da un solo insegnante. È estremamente difficile per un insegnante tenere a bada comportamenti che rasentano la criminalità e questo è spesso fonte di forte stress.
Un altro dei tuoi problemi che incontrano gli insegnanti è quello che spesso vengono lasciati soli, soprattutto dai dirigenti scolastici che hanno in genere due modalità di intervento nei confronti del bullismo:
- Totale inerzia e atteggiamento di fastidio verso gli insegnanti che segnalano il problema, spesso lo negano.
- Eccessivo autoritarismo, abbattendo però la scure su entrambi i protagonisti: bullo e vittima.
In genere da queste situazioni escono illesi solo due categorie di insegnanti:
- Insegnanti estremamente autoritari
- Insegnanti affetti da forte indifferenza sociale
Ad aggiungere altra frustrazione all’insegnante che vive una situazione difficile sono le dichiarazioni dei succitati docenti che, stupiti, affermano che in loro presenza non accadono episodi di bullismo, insinuando in maniera poco celata, che il problema è dell’insegnante che denuncia il bullismo.
Nella scuola superiore per gli insegnanti che si trovano a dovere affrontare situazione che causano stress può diventare molto utile imparare il metodo Gordon Insegnanti Efficaci, che come vedremo in seguito non è efficace contro il bullismo, ma modifica il comportamento del bullo. Il metodo però è limitato solo in presenza dell’insegnante che attua quel metodo e non aiuta minimamente la vittima, ma questo garantisce una vita in classe più serena e con un gradi di stress molto bassi.
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