Consigli per evitare il bullismo
Non fate vedere di aver paura
Se navigate in rete, vedrete che uno dei consigli più frequenti che viene dato alle vittime di bullismo è quello di non far vedere di aver paura.
Ma come fa un bambino a nascondere la paura?
La paura è qualcosa che nemmeno gli adulti sanno nascondere, soprattutto le paure forti e quella per il bullo è una paura forte.
Nonostante io sia una persona abbastanza equilibrata, ho il terrore dell’altezza, e quando sono su una seggiovia o sulla ruota panoramica nessuno può dirmi di far finta di non aver paura. Posso anche fingere un momento, ma non appena un colpo di vento, un movimento strano, una vibrazione delle corde d’acciaio provocano uno scossone, io mi aggrappo alle sbarre, mi irrigidisco, la mia mente va in tilt e non ragiona più.
Per quanto tempo un bambino può fingere di non aver paura? Quanto tempo serve al bullo per far crollare quella finta sicurezza?
In realtà il bullo non ha bisogno di provocare la vittima, perché lo sa già che la vittima ha paura, e non perché glielo abbia chiesto preventivamente, il bullo sa già che la vittima ha paura, lo sa da come risponde alle interrogazioni, lo sa da come abbassa la testa quando l’insegnante le parla, lo sa da come diventa rossa quando una persona del sesso opposto le rivolge la parola, lo sa dal modo di camminare e di confrontarsi con gli altri. Se anche cercasse di fare vedere che non ha paura, nella migliore delle ipotesi, ne verrebbe fuori una situazione esilarante, nella peggiore prevaricazioni e umiliazioni più pesanti di quelle che riceve di solito.
Ma davvero qualcuno pensa che il bullo se ne andrebbe con la coda tra le gambe? Il bullo prenderebbe qualsiasi reazione della vittima come una provocazione o una sfida e la sua reazione sarebbe più violenta. La sua idea della vittima è quella di un individuo debole e quell’idea non cambierà solo perché ad un certo punto la vittima si mostrerà più sicura o divertente.
Se la vittima mostrasse un qualsiasi atteggiamento di sicurezza il bullo non si spaventerebbe anzi, prenderebbe la nuova situazione come una sfida che accetterebbe per non perdere il proprio ruolo di leader indiscusso nei confronti del branco e della classe.
L’unico atteggiamento della vittima che potrebbe spiazzare il bullo sarebbe quello vincere il confronto sul piano fisico, mentre un atteggiamento sfrontato spiazzerebbe il bullo per pochi secondi, ma subito dopo, con molte probabilità, scatenerebbe una sua reazione ancor più violenta del solito.
Pensare che il bullo sia tutto fumo e niente arrosto è un idea sbagliata da film americano. Il bullo, come abbiamo già detto possiede grande carisma ed è coraggioso, difficilmente si tirerebbe indietro in un confronto con un coetaneo, almeno che non si tratti di una sfida persa in partenza, come con un ragazzo più grande o qualcuno che è notoriamente più forte di lui.
I consigli dati alla vittima possono avere effetto su un bullo che non conosce la vittima, un episodio di bullismo occasionale, solo in questo caso, la vittima potrebbe cavarsela mostrandosi fermo e sicuro, ma anche in questo caso le possibilità sono poche, poiché la vittima non sa fingere, soprattutto non sa fingere a lungo.
Negli occhi della vittima si legge chiaramente che non vuole arrivare allo scontro fisico, che ha paura, e una volta che il bullo lo ha compreso il gioco è fatto.
Se il bullo prendesse un abbaglio e si trovasse di fronte ad un ragazzo che non ha paura, lo capirebbe alle prime provocazioni, alle quale il ragazzo reagirebbe con prontezza, anche utilizzando le mani.
La vittima invece cerca sempre di evitare lo scontro, il bullo lo percepisce e spingerà fino a quando la recita della vittima non crollerà e mostrerà la sua debolezza. Purtroppo le recite non hanno quasi mai esiti positivi, o si è carismatici o non lo si è, non si può recitare di essere forti, o lo si è o non lo si è.
Un’altra delle tecniche consigliata è quella rispondere al bullo di non voler litigare, di voltarsi e di andarsene, probabilmente il bullo non lo picchierà. Vero, ma lo deriderebbe, appellandolo vigliacco, e così farebbero anche i compagni di classe.
Altro consiglio è quello di scappare, ma scappare di fronte un bullo occasionale è un conto, scappare di fronte al bullo che frequenta la stessa scuola, o addirittura la stessa classe, è un suicidio. Che cosa farà la vittima? Non andrà più a scuola?
Ricordiamo che bullismo non è solo violenza fisica, ma anche psicologica, soprattutto quando parliamo di bullismo femminile.
Noi davvero ci chiediamo come si possa chiedere ad una vittima di non far vedere che ha paura.
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