Bullismo consigli su come difendersi
Consigli alla vittima
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Quando navighiamo in rete o spulciamo libri sull’argomento bullismo, c’è una cosa che lascia alquanto perplessi: troviamo pochissimi consigli per gli insegnanti, per le scuole e gli operatori in generale, mentre pullulano consigli per le vittime di bullismo.
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Ma dare consigli alla vittima è la soluzione giusta? È possibile che la risoluzione del problema debba ricadere tutta sulla vittima?
Sicuramente c’è la buona fede di chi elargisce consigli, ma i consigli errati, come vedremo nei prossimi capitoli, possono provocare danni irreparabili. Se come abbiamo detto in un articolo precedente, il bullismo rientra in quegli eventi traumatici che minano la psiche di un bambino, e non è lontanamente pensabile che la vittima riesca a risolvere da sola il problema. Le istituzioni, la scuola, gli insegnanti, gli autori, devono prodigarsi a cercare e mettere in atto, soluzioni valide, e che non creino ulteriori disagi alla vittima.
La cosa grave è che spesso i consigli dati alle vittime sono a dir poco utopici, se non aberranti.
Le soluzioni non vanno ricercate nelle capacità caratteriali e relazionali del bambino, ma nelle istituzioni. Le soluzioni vanno cercate nelle attività scolastiche, nella formazione degli insegnanti fornendo loro i mezzi per prevenire, facendo emergere i casi problematici ed intervenire tempestivamente. Vanno cercate nel lavoro sinergico di insegnanti, genitori, dirigenti. Attraverso l’educazione degli alunni, educarli al rispetto delle persone, degli oggetti e dell’ambiente.
Può sembrare un paradosso, ma se nella scuola ci sono casi di bullismo, il dirigente scolastico e gli insegnanti sono i primi responsabili, più del bullo stesso.
Non invertire la logica dell’intervento scaricando il problema sulla vittima.
Diventa quindi di primaria importanza che quando gli autori cercano soluzioni per affrontare il bullismo, prima di dare consigli alle vittime li diano agli insegnanti, al dirigente scolastico e alle istituzioni.
La vittima ha bisogno di aiuto, non di essere colpevolizzata.
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