Favole per bambini
Spruzzolotta
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Chi è Spruzzolotta? Perché è triste? Perché se ne sta sempre da sola? Spruzzolotta è una bambina che spruzza acqua da ogni parte del corpo e per questo nessuno vuole giocare con lei.
Riuscirà Spruzzolotta a trovare una famiglia e degli amici che giocano con lei e non la lasciano mai da sola? Leggi e lo scoprirai.
Spruzzolotta era una bambina grassa grassa e spruzzava acqua da tutto il corpo, soprattutto dalla bocca. Tutti la evitavano e la lasciavano sempre sola, perché, dopo un po’ che parlavano con lei, si facevano la doccia. Anche in famiglia non era ben accetta, infatti, non le era permesso dormire in casa, ma nella stalla. Le portavano da mangiare mentre dormiva, per non bagnarsi. In casa poteva entrare solo quando era il momento delle pulizie, perché spruzzando acqua potevano lavare il pavimento. Spruzzolotta era sempre sola.
Perfino a scuola non le era concesso stare in classe, veniva lasciata sola nel cortile e le venivano lanciati i compiti dalla finestra. Dicevano che dava fastidio perché bagnava tutto e tutti.
Un giorno mentre era tutta sola a piangere e spruzzava acqua in ogni posto, le si avvicinò un contadino con l’ombrello. Le chiese: –Perché piangi bambina?
E Spruzzolotta disse: –Perché nessuno vuole mai giocare con me, perché spruzzo acqua da tutte le parti.
-Senti… disse il contadino, –perché non vieni a vivere con me? Ti darò una famiglia e potrai giocare con chi vuoi.
Spruzzolotta fu entusiasta della proposta ed accettò. I primi giorni in casa del contadino furono fantastici, la bambina giocava con il figlio del contadino ed il vecchio nonno. Ma dopo qualche giorno il contadino le chiese se gli avesse potuto dare una mano con la semina, perché da giorni non pioveva ed aveva bisogno di annaffiare i campi. Spruzzolotta fu molto contenta di aiutare il contadino che con lei era stato tanto gentile. Ma dopo qualche giorno il contadino si rese conto che non bastava che Spruzzolotta annaffiasse i campi di tanto in tanto, così decise di attaccare la bambina ad un palo e la lasciò lì, notte e giorno, in modo che il campo fosse irrogato continuamente. Spruzzolotta ci rimase molto male ed incominciò a piangere, ma più piangeva e più il contadino era contento perché usciva più acqua per irrogare i campi.
Passarono settimane, a Spruzzolotta non fu più concesso giocare con il figlio del contadino. Stava sempre lì attaccata al palo. Ma una notte il vecchio nonno si svegliò e dispiaciuto per la bambina, la liberò.
Spruzzolotta scappò, restando di nuovo sola.
Così si sedette sotto una grande quercia ed incominciò a piangere, e mentre se ne stava lì, con il viso tra le mani, passò un signore che le chiese il motivo del suo pianto. Spruzzolotta raccontò la sua storia e il signore disse: –Io lavoro in un autolavaggio ed ho una bella casa. Vuoi venire a vivere con me e la mia famiglia? Potrai giocare con mia figlia se ti va. Spruzzolotta fu molto contenta ed accettò. I primi giorni giocava sempre con la figlia del lavatore e si divertiva molto. Ma un giorno il lavatore disse che l’acqua era poca e non sapeva come lavar le auto: –Come farò guadagnare soldi e a far mangiare la famiglia? Spruzzolotta … non è che vuoi darmi una mano? Solo per oggi.
La bambina fu lieta di aiutare la persona che l’aveva accolta in casa. Ma dopo qualche giorno anche il lavatore attaccò Spruzzolotta all’autolavaggio e la costrinse a stare lì notte e giorno. Più piangeva, e più il lavatore era contento. Così avrebbe lavato più auto. Ma una notte, la figlia del lavatore, che era diventata sua amica e le voleva molto bene, dispiaciuta per la sua condizione, si alzò nella notte e andò a liberarla. Spruzzolotta restò di nuovo sola. Si sedette sulle scale di una chiesa e incominciò a piangere. Ad un certo punto le si avvicinò un signore vestito di rosso, con un casco rosso sulla testa. Le chiese perché piangesse e dopo che lei gli ebbe raccontato tutto lui le disse: –Io non posso darti una famiglia, ma posso darti un lavoro dove puoi aiutare un sacco di gente. Spruzzolotta, non avendo altre scelte, accettò e diventò un Pompiere. Dopo poco tempo la bambina diventò famosa. Con i suoi spruzzi aveva salvato la vita a tanta gente e tutti le volevano bene. Era diventata una persona importante. Ma, nonostante il successo e i soldi, Spruzzolotta era infelice, continuava a non avere un amico, una famiglia, qualcuno che le volesse bene. Ma chi avrebbe voluto essere amico di chi spruzza acqua da tutte le parti? Un giorno che non era al lavoro, si mise a passeggiare in riva al mare. Pensava alla sua vita ed era triste. Il lavoro da pompiere le piaceva, ma non le bastava… voleva qualcosa di più, voleva una famiglia, degli amici. Fu in quel momento che vide dei pesci giganti con degli strani spruzzi sulla schiena. Spruzzolotta si mise ad osservarli. Poi uno di loro si avvicinò.
–Chi siete? Chiese Spruzzolotta.
–Siamo Balene! Rispose l’enorme animale.
Spruzzolotta rimase a guardarla ammirata…
-Come siete belle!
-Grazie!
-Anche tu, vuoi venire con noi?
A Spruzzolotta le si illuminarono gli occhi… Ma poi disse di no!
-Grazie… ma io sono diversa da voi, non so nuotare bene, sono piccola, e non ho un solo spruzzo, ma tanti tanti, creerei problemi, vi sarei d’intralcio.
La balena le sorrise e disse:
-Non sarai d’intralcio, imparerai a nuotare e starai nella nostra famiglia, e che tu abbia uno o mille spruzzi, per noi non fa alcuna differenza. Ogni essere vivente è fatto in un modo, e ognuno è diverso dall’altro, ma tanti modi di essere diversi, quando si mettono insieme, diventano un solo modo di essere: una grade famiglia.
Spruzzolotta sgranò gli occhi. Non credeva possibile che finalmente avrebbe avuto una famiglia.
-Sìììììììììììììììììììì !!!! Urlò con quanto fiato avesse in gola.
Si tuffò in acqua e si unì a loro desiderando di vivere con le balene per sempre… e così fu.