Ragazza uccisa in Germania
Falso caso di bullismo
Un altro caso di falso bullismo. Notizie riportate come bullismo ma che con il bullismo non hanno niente a che vedere.
Il caso riportato dalla maggior parte delle testate giornalistiche come atto di bullismo di bullo, è un vero e proprio atto criminale. Non si può segnalare come bullismo tanto per far titolo. Il bullismo è tutt’altro. Altrimenti “rischiano” di diventare bulli anche camorristi, terroristi, assassini, pedofili e stupratori.
Perché non è bullismo?
- Il caso non è successo in una scuola.
- Non ha come protagonisti bambini o ragazzi.
- Non c’è stata prevaricazione ma un vero e proprio atteggiamento di molestie sessuali.
- La ragazza viene uccisa per vendetta da un personaggio che ha più di 15 denunce di reati.
Di seguito l’articolo come riportato da Rai News
Germania, addio all’angelo del McDonald’s, l’eroina che si è ribellata ai bulli
Il padre della giovane ha deciso di staccare le macchine che la tengono in vita: è in coma da quando ha ricevuto un pugno in testa da un bullo
La storia di Tugce sta commuovendo la Germania intera. Lei, una ragazza di 23 anni è in fin di vita dopo aver difeso le sue coetanee da una banda di bulli a Offenbach, in Germania. Oggi, il giorno del suo compleanno, si spegnerà: suo padre ha deciso di staccare le macchine che la tengono in vita, nell’ospedale in cui la giovane è in stato vegetativo da alcuni giorni.
Tutto succede un sabato notte di un paio di settimane fa. Due ragazzine sulla ventina sono in un McDonald’s e sono bloccate in un bagno: fuori c’è una banda di bulli che non le vuole lasciar perdere. Le ragazze urlano, ma nessuno reagisce, come raccontano testimoni alla stampa tedesca: né il personale del fast food, né gli altri clienti. Così Tugce, da sola, affronta i bulli e riesce a farli allontanare dal locale. Tutto sembra risolto. Ma quando Tugce esce dal Mc Donald’s, incontra la banda che la aspetta nel parcheggio: uno di loro, un 18enne di origine serba ubriaco, le dà un pugno alla testa. Lei cade per terra, sbatte sul marciapiede. Emorragia cerebrale. A nulla serve l’operazione d’urgenza, per Tugce non c’è niente da fare.
L’indifferenza dei passanti
Sulla storia emergono nei giorni successivi altri dettagli. Mentre Tugce è in ospedale e combatte tra la vita e la morte, gli amici della giovane denunciano l’indifferenza di chi, quella sera, era nel McDonald’s. Nessuno avrebbe mosso un dito, né per difendere le ragazzine molestate, né per offrire un bicchiere d’acqua gratis a chi voleva portarlo a Tugce dopo essere stata colpita dal bullo. Accuse che però McDonald’s respinge; la catena di fast food specifica poi che non ci sono indagini in corso nei confronti dei dipendenti di Offenbach.
Arrestato l’aggressore
Intanto il giovane che l’ha aggredita, Sanel è in un carcere di Wiesbaden, in attesa di un processo. Il ragazzo non è sconosciuto alle autorità: è stato già denunciato 15 volte per reati di vario tipo, tra cui furto, danneggiamento e aggressione.