Spettatori del bullismo | Spettatori neutrali

Spettatori del bullismo
Spettatori neutrali

Bullismo a scuola spettatori neutrali

Bullismo a scuola spettatori neutrali

 

Un’altra figura che rientra a pieno titolo nel bullismo è quella degli spettatori neutrali.

 

Si tratta di alunni che assistono passivamente alle prepotenze senza intervenire.

 

 

Gli spettatori neutrali si trovano ad assistere alle prepotenze loro malgrado o per curiosità. Se le prepotenze avvengono in classe, infatti, diventano spettatori obbligati, mentre in altri casi sono spinti dalla mera curiosità. Involontariamente diventano il pubblico del palcoscenico sul qual il bullo ed il branco si esibiscono.

I motivi per cui non intervengono possono essere molteplici, tra i principali possiamo annoverare:

  • Paura del bullo e del branco
  • Mancanza di forza fisica e coraggio per intervenire
  • Antipatia per la vittima, pur non condividendo i modi del bullo
  • Indifferenza sociale

È una figura molto criticata dagli autori, perché a loro avviso non dovrebbero avere paura di intervenire o di denunciare gli episodi di bullismo.

Ma colpevolizzare gli spettatori neutrali risulta essere sbagliato e improduttivo.

Sbagliato perché, soprattutto per quanto riguarda le prime due tipologie, quelli che hanno paura del bullo e del branco, e quelli che mancano di coraggio e forza fisica, si tratta di soggetti deboli, paragonabili alla vittima: cioè sono bambini incapaci di affrontare il gruppo ed il branco, inoltre spesso sono o sono stati a loro volta bersaglio del bullo e del branco.

Improduttivo perché, come vedremo nel capitolo del Metodo dei quattro cantoni, gli spettatori neutrali possono essere una risorsa da sfruttare.

I meccanismi che spianano la strada al bullismo sono molteplici, ma uno di questi è sicuramente il fatto che il bullo ha dalla sua parte metà dei bambini della classe, forse anche di più: il branco, qualche ragazzina che gli fa il filo, i sostenitori, quelli che nutrono antipatia per la vittima e gli indifferenti. A volte l’insegnante. È necessario comprendere la posizione dello spettatore neutrale, il quale se dovesse schierarsi dalla parte della vittima, difendendola o denunciando il bullo ed il branco agli insegnanti, con ogni probabilità verrebbe preso di mira e con molta probabilità diventerebbe l’ennesima vittima e rischierebbe di essere isolato dalla maggior parte dei compagni. Inoltre come possiamo vedere nel profilo della vittima ambigua, lo spettatore neutrale rischia di prendere le parti di un compagno che alla prima occasione gli potrebbe voltare le spalle, magari per farsi bello con il bullo. Infine, non è da sottovalutare il fatto che quando ci troviamo in presenza di un insegnante che è chiaramente dalla parte del bullo, lo spettatore neutrale rischierebbe di mettersi anche contro l’insegnante.

Tutto questo risulta incongruente: abbiamo un’istituzione e un insegnante, che chiedono ad un bambino di non aver paura e di denunciare il bullo, ma poi non sono in grado di tutelare il bambino da possibili ripercussioni. La scuola e l’insegnante non sanno come difendere la vittima, come potrebbero difendere lo spettatore neutrale dalle ripercussioni del bullo?

L’unica cosa che deve interessare agli operatori è preservare la vittima dal bullismo, tutto il resto ben venga, ma è un grave errore cercare i capri espiatori tra i bambini che non hanno il coraggio di denunciare le prepotenze.

 

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